Per noi l’evento annuale di e_mob è solo un momento di sintesi del lavoro svolto durante l’anno, ma le nostre attività non si fermano mai. Insieme a molti personaggi della comunità elettrica in Italia ogni giorno lavoriamo a testa bassa per creare un futuro migliore per il nostro paese.
Durante i quattro giorni della 5^ Conferenza nazionale della mobilità elettrica, in particolare durante il seminario con i capigruppo e i rappresentanti delle forze politiche presenti in parlamento, abbiamo presentato la prima bozza della Carta di e_mob 2021. Nel corso dell’ultimo mese l’abbiamo rivista e siamo ora pronti a presentarla pubblicamente. Ma soprattutto è stata inviata ai parlamentari che nei prossimi giorni saranno impegnati nella discussione sulla legge di bilancio.
Quelle contenute nella Carta di e_mob 2021 sono richieste semplici che puntano a rendere lineare la transizione ecologica verso le decarbonizzazione del settore dei trasporti. Occorre ammettere, però, che non c’è un bel clima circa la volontà di procedere a grandi passi verso la sostenibilità ambientale; la paura di avere di fronte un governo sordo a tali richieste è palpabile nel paese reale, a partire dal mondo del lavoro.
“È indispensabile la costituzione di un fondo per sostenere la trasformazione dell’industria automobilistica come hanno fatto in altri paesi in Europa. Il fondo con risorse finanziarie definite dovrà sostenere tutti gli interventi di carattere industriale necessari ad accompagnare e sostenere il processo di trasformazione e di innovazione sul cambio delle motorizzazioni, dalle nuove tecnologie alla produzione di batterie, all’idrogeno, dalle catene di valore all’economia circolare, dai semiconduttori fino ad arrivare a finanziare la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro delle piccole e medie imprese” – aveva dichiarato a e_mob lo scorso ottobre e ha rilanciato con forza in questi giorni il segretario generale della FIM CISL, Roberto Benaglia.
È quello che occorre fare ed è quello che chiediamo nella Carta di e_mob 2021.
In questi anni abbiamo cercato di creare una filiera capace di proporre alla governance delle soluzioni concrete in grado di rispondere alle domande di reale trasformazione del settore della mobilità.
La comunità di e_mob ha sviluppato e presentato attività e progetti nazionali che riguardano la riqualificazione del personale dei settori automotive e componentistica, la creazione di nuove figure professionali e la formazione continua che permetterà ai nostri ragazzi di essere competitivi sul mercato del lavoro.
Abbiamo creato una catena del valore sulle batterie a fine vita, mettendo in piedi un accordo con tutte le imprese del settore; stiamo infine affiancando le pubbliche amministrazioni locali, toccando la soglia dei 200 comuni sopra i 20 mila abitanti che hanno sottoscritto la Carta metropolitana della mobilità elettrica.
Per tutti questi motivi siamo convinti che il Parlamento dovrebbe accogliere con favore i punti inseriti nella Carta di e_mob 2021. Da una prima lettura del documento uscito dal Governo, però, vediamo parecchie ombre.
Buona lettura,
Camillo Piazza, coordinatore di e_mob