“Le auto elettriche sono pericolose perché prendono spesso fuoco e poi non si riesce più a spegnerle!”

Dopo aver risposto decine se non centinaia di volte a questa obiezione, sono ben felice di affrontare questo punto con cui si cercherà di ristabilire i fatti in maniera oggettiva, spedendo al mittente i falsi allarmismi.

Da “elettrico infastidito” io domando a voi: ma come, davvero le auto elettriche prendono fuoco? Le batterie di questi veicoli sono agli ioni di litio, le stesse di uno smartphone. Allora perché non preoccuparci anche del cellulare che teniamo costantemente vicino a noi, in tasca, sul comodino, sempre acceso e pronto a prendere fuoco?

Su una vettura elettrica, le batterie sono presenti in un numero maggiore, ma sono raggruppate in contenitori sigillati che hanno la funzione di proteggerle da possibili impatti dovuti ad incidenti stradali.

Alcuni dati scientifici e statistici, dimostrano che il rischio di incendio delle auto elettriche è remoto ma non impossibile, così anche come l’esplosione della batteria di un moderno cellulare. In ogni caso i BEV hanno dei “vantaggi” rispetto alle auto a combustione interna.

“Un automobilista ha cinque volte più probabilità di subire un incendio in un’auto a benzina convenzionale che in un’auto elettrica”.

Questa dichiarazione non è nostra, ma dell’autorevole National Fire Protection Association che citiamo per esteso in lingua originale: “a driver is 5 times more likely to experience a fire in a conventional gas-powered car than in an electric car”.

Se vogliamo invece restare a casa nostra, senza bisogno di traduzioni, possiamo ricordare che “una stima basata sul parco auto italiano calcola che il rischio incendio collegato alle auto elettriche sia 64 volte minore rispetto alle vetture tradizionali”.

Anche qui non è una chiacchiera da bar, ma il pensiero suffragato da attenti studi del 2018 di Guido Zaccarelli, Presidente Vicario della APC Prevenzione Incendi di cui riportiamo il link del suo curriculum professionale, che dovrebbe far tacere i più scettici circa la sua competenza in materia.

Ci piace riprendere anche la testimonianza del blogger Fuori di Tesla Blog in Appunti sparsi di Paolo Attivissimo, noto nel web per la sua pignoleria nello “sbugiardare” attraverso i fatti le “bufale” contro le auto elettriche, basandosi sempre su dati raccolti con attente ricerche. Paolo Attivissimo ci ricorda alcuni punti semplici quanto importanti sul tema degli incendi nelle vetture elettriche:

  • sono meno frequenti di quelli delle auto tradizionali: quelli delle Tesla, per esempio, sono 1 ogni 7500 esemplari contro 1 su 1500 delle auto tradizionali;
  • sono più impegnativi da spegnere.
  • sono più lenti, dando più tempo agli occupanti di allontanarsi o essere soccorsi.

A questo punto sorge spontanea la domanda: preferisci trovarti in un incendio veloce o in un incendio lento? Sapere che i pompieri faticheranno meno a spegnere l’incendio sarà una misera consolazione se non hai fatto in tempo ad allontanarti dall’auto tradizionale che ha preso fuoco di colpo.

Tutte le auto quindi possono prendere fuoco. Le elettriche abbiamo visto tramite dati certi, meno delle altre, ma nessun tipo di alimentazione è esente dal rischio incendio.

Riportiamo di seguito, ancora un passaggio di Paolo Attivissimo, nel quale spiega perché una vettura endotermica prende fuoco più rapidamente di  una elettrica e il perché l’incendio di un veicolo elettrico è più complesso da domare.

“La differenza fra un incendio di un’auto a pistoni e quello di un’auto elettrica è che il primo è molto più rapido: di solito il carburante (o i suoi vapori) prende fuoco a causa di un contatto con una scintilla o una fiamma e le fiamme si propagano rapidamente. Un incendio di una batteria, invece, si innesca e si propaga molto più lentamente, dando più tempo agli occupanti di uscire dall’auto e mettersi in salvo. Inoltre le batterie delle auto elettriche sono protette da un guscio estremamente resistente e collocate in una posizione centrale che le protegge ulteriormente, anche se un impatto sufficientemente violento comunque può rompere questa protezione e innescare un principio d’incendio.

Per contro, l’incendio di un’auto elettrica può avvenire a distanza di tempo dall’evento che l’ha causato: un urto contro un ostacolo per strada può innescare un incendio che rimane occulto ma si scatena quando l’auto è in garage, estendendo i danni.

Lo spegnimento di un incendio di una batteria, inoltre, è più impegnativo rispetto a quello dell‘incendio di un serbatoio di carburante: richiede  maggiori quantità di sostanze estinguenti e può innescarsi nuovamente a distanza di tempo a causa del calore residuo, motivo per cui un’auto elettrica incendiata va messa in “quarantena” in un luogo sicuro per qualche giorno, per esempio in una vasca riempita d‘acqua, finché non si è completamente raffreddata.”

In conclusione ci pare di aver fornito fatti ed informazioni chiare ed indipendenti senza essere pro o contro qualcuno: chi dice che le auto elettriche non prendono fuoco ovviamente dice una bugia, ma è un bugiardo anche chi dice che le auto elettriche hanno maggiore probabilità di prender fuoco rispetto alle auto tradizionali!

Le notizie della mobilità elettrica te le troviamo noi!

Ricevi ogni mese gli aggiornamenti sulla mobilità a zero emissioni, selezionati dalla comunità di e_mob.

Pin It on Pinterest

Shares