Mercato al palo, incentivi ad auto elettriche che ricaricano lente su infrastrutture che ricaricano sempre più veloci
È ormai evidente a tutti che il mercato sta aspettando gli incentivi, oltre a vivere nell’incertezza. Il totale immatricolato da inizio anno va peggio sia di marzo 2021 sia, incredibilmente, dei primi tre mesi del 2020 e l’Italia è maglia nera dei grandi mercati, con Germania, Spagna e Regno Unito che vedono crescere l’immatricolato totale rispetto al 2021. Tutti i mercati in cui ci sono gli incentivi solo sulle elettriche (BEV e PHEV).
Tornando all’Italia il canale manufacturer e dealer è aumentato vertiginosamente per le auto elettriche, in particolare per quelle a batteria (BEV). Probabilmente la chiusura trimestrale ha spinto i concessionari ad immatricolare auto che erano in attesa, con incentivo già prenotato, dinamica che abbiamo più volte esposto.
I veicoli elettrici plug-in (PHEV) sono quelli che riescono a non crollare nelle immatricolazioni, segno che gli incentivi dello scorso anno hanno avuto un grande effetto su questi modelli; inspiegabile a questo punto la decisione presa dal governo di aumentare ulteriormente l’incentivo unitario per questa categoria fino a 4.000 euro (a fronte dei 2.500 euro dello scorso anno) e di ridurlo per le auto BEV.