Lo scorso marzo, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha emanato un decreto relativo alla Piattaforma Unica Nazionale, la quale definisce  le  modalità per l’operatività  della  Piattaforma  stessa, con  l’obiettivo  di garantire, in tutto il territorio nazionale,  condizioni  di  accesso uniformi e omogenee alle informazioni relative alle infrastrutture di ricarica elettrica. 

Si tratta di un decreto che intende assicurare la massima trasparenza possibile e la condivisione di informazioni indispensabili per la qualità e per il futuro delle infrastrutture di ricarica della mobilità elettrica nel nostro Paese.

Le normative richiamate nel decreto, in particolare il PNRR (Missione  2,  Componente  2,  Investimento  4.3), ricordano come il titolo «Infrastrutture di ricarica elettrica» si definisce l’obiettivo di  promuovere, entro il 31 dicembre 2025, lo sviluppo di almeno  7.500  stazioni  di ricarica lungo le superstrade e di oltre 13.755 nei centri urbani, di cui  100  punti  di  ricarica  sperimentali  volti  allo   stoccaggio dell’energia. La Piattaforma, richiama alcuni degli impegni fondamentali della “Missione” del PNRR, relativi alla infrastrutturazione per la mobilità elettrica nel nostro Paese.

Il decreto richiama, quindi, le analisi elaborate per l’aggiornamento del  PNIRE, le quali individuano un numero di infrastrutture di ricarica,  necessario  per raggiungere l’obiettivo del PNIEC, di almeno  6  milioni  di  veicoli elettrici circolanti al  2030,  3,3  milioni  di  punti  di  ricarica privata, 31.500  colonnine  di  ricarica  pubblica  veloce  e  78.600 colonnine di ricarica pubblica lenta.

Il documento riporta il contributo essenziale del GSE che ha per oggetto l’esercizio delle funzioni di natura pubblicistica del settore elettrico e che esercita le  proprie funzioni anche tramite la società per azioni denominata «Ricerca sul sistema energetico – RSE S.p.a.»  (RSE)  che  sviluppa  attività di ricerca nel settore elettro-energetico. 

Nel testo del decreto si legge, tra l’altro, “Considerato che l’istituzione di una  piattaforma  unica  nazionale per la ricarica dei veicoli  elettrici  è  considerato  un  elemento necessario per la diffusione dei veicoli elettrici  nel  paese  e  per lo sviluppo di un mercato dei servizi di ricarica ad esso  collegati,  e per  l’efficace  pianificazione  degli  interventi   e  investimenti pubblici e privati”.

In sostanza, il decreto stabilisce che ogni soggetto gestore di una infrastruttura pubblica di  ricarica o di una infrastruttura  privata  di  ricarica  ad  accesso  pubblico comunica  ed  aggiorna  tempestivamente   sulla   PUN   le   seguenti informazioni minime: 

     a)  localizzazione,  data  di  entrata  in  servizio,  foto   e identificativo dell’infrastruttura; 

     b) tecnologia utilizzata (tipologia di presa/e  abilitazione  a smart charging, V1G o  V2G),  tipologia  di  alimentazione  (corrente continua o alternata) e potenza massima erogabile; 

     c) tecnologia utilizzata per l’accesso alla ricarica (quali,  a titolo  esemplificativo,  card  proprietaria,  carta   di   credito), presenza display, abilitazione RFID/NFC  e  disponibilità temporale dell’accesso; 

     d)  costo  del  servizio  di  ricarica  base   (euro/kWh),   da intendersi  come  un  servizio  di  ricarica  acquistato   senza  la necessità di registrarsi, concludere un accordo scritto o  stipulare un rapporto commerciale di durata superiore a quella del servizio  di ricarica stesso; 

     e) stato in tempo reale del punto di ricarica (quali, a  titolo esemplificativo, occupato,  libero,  prenotato,  fuori  servizio,  in manutenzione), nonchè l’indicazione, con  almeno  cinque  giorni  di preavviso, delle eventuali chiusure programmate del punto di ricarica che incidono sull’orario di normale apertura al pubblico, di cui alla lettera c); 

     f) proprietario dell’infrastruttura  (nome,  indirizzo  e-mail, web, riferimento telefonico eventuale call center)  e  modalità  di segnalazione  di  reclami  o  disservizi  relativi  al  servizio   di ricarica; 

     g) mix energetico della fornitura con indicazione  della  quota di  energia  rinnovabile,  consumo  medio  in   stand-by, eventuali etichettature  energetiche  e  certificazioni  di   eco-design,  ove disponibili; 

     h) percentuale di tempo in  cui  il  servizio  di  ricarica  è effettivamente disponibile (up-time) ed energia erogata negli  ultimi dodici mesi o, se più recente, dalla data di messa in servizio; 

     l) identificativo del punto  di  connessione  (POD)  dotato  di smart meter per la  misura  dell’energia  elettrica  complessivamente prelevata, inclusa quella  eventualmente  utilizzata  per  altri  usi diversi dalla ricarica, e di quella eventualmente immessa.

La Piattaforma PUN garantisce almeno le seguenti funzionalità: 

     a) l’inserimento e l’aggiornamento delle  informazioni  di  cui alla Sezione 1, e la loro accessibilità in  funzione  delle  diverse tipologie di utenti, tra le quali, a titolo esemplificativo: 

       1) utenti di veicoli elettrici; 

       2) pubbliche amministrazioni centrali e locali e Autorità di regolazione o controllo; 

       3) operatori economici, quali, a titolo esemplificativo, CPO, operatori privati di piattaforme commerciali di visualizzazione o  di e-roaming, produttori di veicoli elettrici, produttori di stazioni di ricarica, venditori ed installatori delle stazioni di ricarica; 

       4) GSE/RSE.

Con il decreto ministeriale, si delineano, finalmente, le condizioni e i passaggi (informativi, di condivisione e trasparenza e di operatività) affinché l’Italia possa avere l’infrastrutturazione necessaria per assicurare una mobilità elettrica, ecologica ed economica, efficiente, diffusa ed efficace.

Link al decreto ministeriale: 

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-05-22&atto.codiceRedazionale=23A02948&elenco30giorni=false

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