In un mercato con il freno a mano, elettrico in attesa delle materie prime.
A maggio 2022, i veicoli completamente elettrici BEV conservano la quota di mercato dei mesi precedenti, in leggero aumento la quota PHEV, attestandosi rispettivamente al 3,7% ed al 6,1%. Le immatricolazioni sono, però, ancora molto basse, in un quadro complessivo di totale immatricolato pari a 121.722 auto, ancora inferiore a maggio 2021 (-15,5%) e di gran lunga al di sotto dei livelli pre-pandemia, quando a maggio 2019 si immatricolavano quasi 200.000 auto.
Confermato il ritardo sui veicoli elettrici rispetto agli altri mercati europei, con Germania, Spagna, Francia, Belgio, Olanda e Regno Unito che fanno registrare un incremento di BEV rispetto al 2021, mentre l’Italia è l’unica in calo, probabilmente perché è l’unico mercato in cui gli incentivi sulle auto elettriche sono appena stati reintrodotti dopo una lunga pausa che ha distorto il mercato.
Nel confronto europeo è interessante notare che i modelli di auto BEV che si trovano ai primi posti per le immatricolazioni in Italia, registrano risultati simili anche negli altri Paesi, segnale del fatto che le auto elettriche sono scelte in primis dagli utenti finali. L’alto numero di auto-immatricolazioni che continuiamo a registrare è dunque frutto di un’ansia da parte dei costruttori e delle reti di vendita che i fondi ecobonus dello scorso anno finissero prima del previsto. A causa della carenza di chip e materie prime, che colpiscono maggiormente le elettriche, dovremo attendere ancora molti mesi prima di poter vedere l’elettrico tornare a quote di immatricolazioni paragonabili a fine 2021.