Con grande velocità i numeri salgono, i fondi scendono
I numeri delle PEV – cioè Plug-in Electric Vehicle, somma di veicoli full electric a batteria (BEV) e ibridi alla spina (PHEV) – crescono in maniera significativa toccando il record assoluto di 15.011 unità in un solo mese, pari all’8,83% del totale immatricolato. In particolare le BEV, come sempre alla fine dei trimestrali, segnano un clamoroso 7.314 battendo il precedente record di dicembre 2020, mentre le PHEV mantengono il loro appeal superando di poco le auto 100% elettriche con 7.697 unità. Rispetto ai due mesi precedenti perciò il delta fra le ibride plug-in e le BEV si assottiglia di molto, se pensiamo che a febbraio 2021 le PHEV rappresentavano il 59% dell’immatricolato di veicoli alla spina. Questi risultati si presentano a fronte di un totale delle immatricolazioni pari a 188.653, -11,6% rispetto allo stesso mese del 2019 (giacché confrontare rispetto a marzo 2020, quando si sono targate 34.550 auto nel pieno dello scoppio della pandemia, non ha granché senso).
Per quanto riguarda gli incentivi, attualmente si ritengono decisivi per il sostegno del mercato dei veicoli alla spina, fino al raggiungimento di una parità di prezzo di acquisto fra mezzi M1 endotermici ed elettrici. I fondi però sono a plafond, il supporto cioè termina al terminare dei fondi, che si riducono a vista d’occhio: il 37% degli incentivi previsti per l’intero 2021 è stato utilizzato nei primi tre mesi dell’anno (in realtà due mesi e mezzo poiché sono partiti il 18 gennaio). Ciò rappresenta un’ottima notizia poiché attesta l’acquisto o la prenotazione di auto a zero (e basse) emissioni; tuttavia se i fondi terminassero prima della fine dell’anno si potrebbe incorrere in un rischioso blocco del mercato: sia perché i cittadini aspetterebbero l’evolversi di nuove eventuali misure di incentivazione, sia perché le case auto si direzionerebbero verso quei mercati che invece ancora propongono incentivi all’acquisto.
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