Le auto elettriche raggiungono il 7,2% del mercato dell’auto dell’Unione europea, una percentuale record ottenuta nel secondo trimestre del 2020 e di tre volte superiore a quella registrata nello stesso periodo del 2019 (2,4%). Un primato ottenuto grazie alla crescita del 12,7% delle immatricolazioni, per un totale di 63.216 unità, e per il calo delle consegne dei veicoli a carburanti tradizionale, quasi dimezzate rispetto allo scorso anno.

È quanto emerge dalla statistiche europee per tipologia per tipo di alimentazione diffuse da Acea. Uno studio di rilievo per capire le tendenza del settore, seppur con le prudenze del caso dovute alle anomalie dovute al lockdown. I dati di vendita in Ue dei primi sei mesi del 2020 evidenziano un mutamento in corso con le auto a batterie che conquistano quote sempre più rilevanti: le ibride passano dal 5,1 al 9,5% del totale del mercato, mentre le auto ricaricabili (elettriche e ibride plug-in) raggiungono il 7% contro il 2,5% riscontrato nel primo semestre 2019. In calo le altre alimentazioni con le alternative (Gpl, metano e biocarburanti) che passano dal 1,9 al 1,7% e i carburanti tradizionali che subiscono forti flessioni: le auto a benzina scendono dal 59,1 al 52,1%, le diesel dal 32,9 al 29,7%, scendendo sotto la soglia del 30%.

Veicoli elettrici (BEV)
Più che il risultato parziale del secondo trimestre in Unione Europea, ad essere interessante è l’analisi dell’evoluzione del mercato nei primi sei mesi del 2020 in tutto il Vecchio Continente, quindi includendo anche i “numeri” di Gran Bretagna e dei paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera). In tale contesto le auto elettriche pure (BEV) hanno raggiunto quota 221,171 unità contro le 164.085 del 2019 segnando un +34,8%. A trainare le consegne sono Francia e Germania, rispettivamente con 45.018 (+114%) e 44.440 (+42,6%). Il terzo posto va alla Gran Bretagna con 30.957 unità (+158,5%) che butta giù dal podio la Norvegia (28.503, 19%), tra le poche nazioni con segno negativo. L’Italia, preceduta dall’Olanda, è sesta con 9.490 registrazioni e un +96,7% di crescita. A chiudere la Top 10 sono Svezia (9.209+ unità), Svizzera (5.707), Spagna (5.177) e Belgio (4.927).

Ibride plug-in (PHEV)
Ancora più marcata l’ascesa percentuale avuta dalle ibride plug-in, che con un +114,3% passano da 83.193 a 178.250 unità. Un comparto dove è leader assoluta la Germania con 49.541 consegne e un lusinghiero +199.8% di crescita tra il 2019 e il 2020. Sul podio ci sono la Svezia (23.349, +115,3%) e la Francia (20.197, +155,5%) che precedono Gran Bretagna (19.508) e Norvegia (12.069). L’Italia è 8° con 5.800 unità (+132,7%) preceduta dalle “piccole” nazioni come Belgio (9,119) e Finlandia (5.850). Chiudono la Top 10 Olanda (5.610) e Spagna (5.566).
Nel complesso le vetture a ricaricabili, le ECV (BEV+PHEV), immatricolate nel primo semestre salgono da 247,278 a 399.421 unità con un incremento di +61,5%. A dominare la classifica, naturalmente, è la Germania, ormai prossima alle 100.000 immatricolazioni in 6 mesi: 93.981 con un +97,1%. Seguono Francia (65.215, +125,3%) e Gran Bretagna (50.465, +86,1%), mentre l’Italia è settima con 15.750 unità e un confortante +108,6%.

Ibride (HEV)
Per le ibride tradizionali l’incremento percentuale è più contenuto (+15,7%), ma i numeri rimangono superiori: le 444.023 unità registrate nel 2019 sono diventate 513.880 nel primo semestre del 2020. Il podio è costituito da Germania (109.670 unità, +26,8%), Gran Bretagna (91.472, +13,9%) e Italia (62.319, +12,1%).

Carburanti alternativi (APV)
Male le alternative (Gpl, metano, biocarburanti) che segnano una flessione del 41,4% che porta le immatricolazioni da 127.394 a 74.610 unità. L’Italia è, come da tradizione, leader indiscussa con 50.759 consegna (-42,7) e precede Germania (4.459, -34,5%) e Francia (4.127) che con un sorprendente +128,4% scavalca la Spagna, crollata a 3.898 unità a causa di un perdita del -71,6%. La flessione delle “alternative” limita la crescita delle auto “green” complessiva a +20,7% per un totale che sfiora il milione di immatricolazioni: 987,911 contro le 818,695 del 2019.

Benzina e diesel
Fanno decisamente peggio i modelli alimentati con i carburanti tradizionali, principali vittime del Covid-19. Le vetture a benzina passano da 4.905.727 a 2.677.035 con un perdita netta del 45,4%. Un calo analogo coinvolge i modelli a gasolio, in discesa del 46,0% e passate da 2.621.711 a 1.415.437 unità, non molte di più delle “green car.” 

Immatricolazioni ECV (BEV+PHEV) Europa – Secondo trimestre 2020

Le tabelle con tutti i dati possono essere recuperate QUI

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