Il settore delle bici a pedalata assistita è quello più prospero del comparto della mobilità elettrica italiano. A confermarlo sono i dati delle consegne del 2019 comunicate dall’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, parte del Comitato Scientifico di e_mob. L’anno scorso si è chiuso con 195.000 e-bike vendute, il 13% in più rispetto alle 173.000 unità del 2018. Un dato record che conferma la costante ascesa del settore avuta a partire dal 2015, quando le bici elettriche vendute lungo la Penisola hanno superato le 55.000 unità. Buone notizie arrivano anche dal fronte della produzione industriale con il numero delle e-bike realizzate in Italia passato da 102.000 a 213.000 unità in un anno con una crescita del 209%.
Le ragioni della crescita
“La popolarità delle e-bike”, affermano i responsabili di Confindustria Ancma, “sta crescendo in modo dinamico coprendo, ormai, tutti i segmenti di mercato delle bici tradizionali. Consentono distanze più lunghe e velocità medie più elevate e aprono nuove opzioni di mobilità nelle città e nel paese. Un nuovo modo di pedalare”. A contribuire al successo sta anche nella consapevolezza che “le biciclette e le e-bike sono sinonimo di mobilità individuale sana e sostenibile”. “Le innovazioni tecniche e tecnologiche, l’elevata attrattività dei veicoli, ma anche la crescente importanza delle biciclette e delle e-bike per la mobilità quotidiana e in particolare i nuovi scenari politici e sociali sul cambiamento climatico sono elementi che portano a decidere, sempre più persone, cambiamenti di comportamenti e abitudini rispetto al passato”.
L’impegno delle amministrazioni
Nel commento dei dati 2019 i responsabili dell’associazione del ciclo mettono in evidenza il crescente impegno delle amministrazioni nel promuovere la mobilità dolce, ma anche la necessità di fare di più. “Le biciclette e le e-bike sono una componente sempre più importante per i moderni concetti di mobilità nelle nostre città e per questa ragione il Governo, le Regioni e molti Comuni stanno perseguendo l’obiettivo di aumentare significativamente la percentuale di ciclisti. Sondaggi e statistiche mostrano che le biciclette e le e-bike in Italia sono utilizzate non solo per scopi sportivi o ricreativi, ma anche per gli spostamenti giornalieri. Per andare a lavorare, a scuola, per commissioni o come anello di congiunzione con il trasporto ferroviario e pubblico in generale grazie ai numerosi parcheggi sicuri predisposti nelle stazioni”.
Per contro, si sottolinea che la bicicletta, in Italia sia ancora vista prevalentemente come “mezzo per fare attività sportiva”, fattore che ostacola la diffusione capillare del ciclo in ambito urbano come avviene in altri paesi europei (in Germania le vendite di e-bike sono circa un milione all’anno). Per superare tale limite i responsabili di Ancma chiedono “con forza un’attenzione elevata per questo veicolo, dall’uso, alla vendita, alla fabbricazione, perché protagonista in questo delicato e complicatissimo periodo di Coronavirus. La bicicletta permette di mantenere infatti le distanze di sicurezza, attiva il metabolismo della persona e come tale ne aumenta le difese immunitarie, preziosissime per aiutare ad arginare il virus. Sarebbe un peccato non approfittarne in un periodo, come questo, che va incontro alla bella stagione”.