Sul mercato delle auto elettriche si possono dire parecchie cose, in particolare sui prezzi attuali di vendita, che rappresentano ancora un ostacolo importante alla loro diffusione. In tutto il mondo, il settore è partito solamente grazie agli incentivi forti che hanno concesso i rispettivi governi nazionali sull’acquisto dei mezzi. Dove questo non è avvenuto, come nel nostro Paese, il numero di veicoli in circolazione è ancora basso. Come “alibi”, molti dicono che non ci sono abbastanza colonnine per la ricarica, ma in realtà è un falso problema. Da questo grafico di giugno 2019 dimostra che il nostro Paese, pur avendo poche EV in circolazione, non è messo male per i sistemi di ricarica.

In questo scenario si inquadra la recente normativa europea introdotta in merito all’adeguamento delle emisisoni.

La nuova normativa europea impone alle case automobilistiche di rispettare, entro il 2021, nuovi standard di emissione: per l’intera flotta prodotta, i mezzi non devono superare i 95 g/km di CO2 di media. Per stare al passo con la direttiva europea, ed evitare il pagamento di multe salate, le case automobilistiche dovranno “compensare” le proprie emissioni implementando, e di molto, la produzione di auto elettriche.

Per quest’anno la media totale delle emissioni delle singole case sarà calcolata per il 95% della gamma. Ciascun produttore potrà scegliere quindi, il 5% dei modelli in vendita che non verranno conteggiati ai fini del calcolo delle emissioni. Per l’anno prossimo invece, la media verrà calcolata sulla flotta al completo.
Questo comporta che nel corso del 2020 la produzione di EV subirà un ulteriore incremento, passando dai 60 modelli disponibili nel 2018 ai 176 modelli nel 2020, 214 modelli nel 2021 e 333 modelli previsti nel 2025.  
La normativa prevede anche l’erogazione di “Supercrediti” e di bonus “Ecoinnovazione” concessi alle case produttrici per immettere sul mercato automobili elettriche o che emettono meno di 50 g/km di CO2.
Dalle analisi svolte, risulta chiaro ormai che tutte le maggiori case di produzione stanno abbandonando l’idea di neutralità rispetto alla scelta di quale tecnologia utilizzare e sono pronte ad abbracciare la rivoluzione elettrica.

Per approfondire clicca qui.

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