Secondo diversi studi in Italia, si percorre in media intorno ai 12.000 km l’anno, 1.000 al mese, ossia poco più di 30 km al giorno. Anche considerando che l’auto non viene usata quotidianamente, la percorrenza media non supera i 50 km al giorno, un valore, per altro, incrementato dagli automobilisti che per necessità lavorative effettuano lunghi viaggi arrivando a superare anche i 50.000 km annui. Si tratta di un numero esiguo di utenti, mentre circa il 60% degli italiani e degli europei effettua spostamenti quotidiani inferiori ai 30 km e il 90% meno di 100 km.
In tale contesto le autonomie delle auto elettriche sembrano più che sufficienti per soddisfare la domanda di mobilità della maggior parte degli automobilisti. Le percorrenze dichiarate dai costruttori per i modelli più recenti è intorno ai 300-400 km, con punte di oltre 600 km come per la Tesla S. Nell’uso reale, se si escludono alcune city car, l’autonomia scende intorno ai 250-300 km, comunque più che sufficienti per gli spostamenti quotidiani dopo la ricarica notturna domestica o diurna in ufficio, le più diffuse (circa il 80% dei casi).
La critica sull’autonomia delle auto elettriche, dunque, è valida soltanto per i pochi che necessitano di effettuare lunghe percorrenze giornaliere. Ma per chi viaggia esistono, comunque, colonnine dove effettuare un rabbocco e prolungare l’autonomia. E se si percorrono più di 300 km, le soste per rilassarsi sono d’obbligo. Quanto alla rete di ricarica e ai tempi di “rifornimento” vi rimandiamo all’articolo dedicato. Inoltre, il limite di percorrenza è destinato ad essere superato con l’evoluzione delle batterie e con lo sviluppo della tecnologia elettrica.
Ricordiamo, che la moderna auto elettrica ha storia molto recente e sono già in corso diverse sperimentazioni per migliorarne l’efficienza e l’autonomia.