La benzina è ancora il carburante dominante nel Vecchio Continente, ma le alimentazioni alternative segnano crescite significative. È quanto emerge dallo studio Acea sulle vendite di auto nell’Unione Europea del 2020 suddivise per tipo di propulsione.

Mercato “green” trainato dalle ricaricabili

Forte delle agevolazioni attive in molti paesi delle Ue, le auto “alternative” hanno conquistato nel 2020 una quota del 24,5% sul totale del venduto. Un dato record che vale quasi quanto il comparto delle diesel (28%). A trainare il rialzo, però, sono soprattutto i modelli ricaricabili che, tra elettriche pure (BEV) e ibride plug-in (PHEV), superano per la prima volta il 10% del totale dell’immatricolato (10,5%) e superano il milione di unità (1.045.831) contro le 387.808 del 2019 (+169.7%).

Elettriche (BEV)

I modelli a sola trazione elettrica (BEV) segnano nel 2020 un +117,4% di immatricolazioni, crescendo da 247.854 a 538.772 unità. Cifra che, considerando anche i mercati Efta (Norvegia, Svizzera e Islanda) e il Regno Unito, raggiunge le 745.684 consegne con un +107% rispetto al 2019. Il paese più “elettrico” è la Germania con 194.474 immatricolazioni a zero emissioni, pari a un +206,3% nei confronti dei 12 mesi precedenti. Sul podio anche Francia (111.127, +159,5%) e Paesi Bassi (73.204, +18,6%) che precedono l’Italia, quarta con 32.487 consegne e un +204%. Sopra le 10.000 unità vendute ci sono anche Svezia, Spagna, Austria e Belgio, oltre i paesi extra Ue, come Regno Unito (108.205, terza in Europa), Norvegia (76.804) e la piccola Svizzera (19.546). In termini percentuali il “boom” di vendite lo detiene la Slovenia con un +785,5% (equivalente a 1.647 unità), davanti a Slovacchia (+456,4%) ed Estonia (+350%).

Ibride plug-in (PHEV)

In un anno le auto ibride plug-in crescono da 139.954 a 507.059 unità con un incremento record del 262,3%. Includendo le vendite del Regno Unito e delle nazioni Efta si arriva a 619.129 immatricolazioni per un “plus” del 210% rispetto al 2019. Nell’Unione Europea il segmento è trainato sempre dalla Germania con 200.469 consegne pari a un +342,1%. A seguirla sono Francia (74.592, +301,2%), Svezia (66.109, +166,5%) e Belgio (31.343, +252,2%). L’Italia è quinta con 27.407 unità, pari a un +322,6% rispetto al 2019, davanti alla Spagna (23.306, +213,6%). Ottimi anche i numeri di Regno Unito (66.877, +91,2%) e Norvegia (28.905, +49,8%). Sono sempre i piccoli paesi (ma la Germania è 4°) a dominare il podio in termini percentuali, con la Lettonia (+650%) a precedere Grecia (+402,1%) e Danimarca (+370%).

Ibride (HEV)

Prosegue l’ascesa delle ibride tradizionali, già in costante aumento negli ultimi anni. Nel 2020 in Unione Europea il comparto ha raggiunto 1.182.792 consegne contro le 742.084 del 2019 con un saldo positivo del 59,4%. Con i paesi extra comunitari si arriva a 1.447.973 unità con un +51,3% rispetto ai 12 mesi precedenti. Leader rimane la Germania (327.395 immatricolazioni, +68,8%) che precede l’Italia grazie a una crescita del 101,9% che porta il totale del venduto a 221.893 unità contro le 109.929 del 2019. Seguono la Francia (168.873, +58,1%) e la Spagna (137.425, +26,4%), ultimo paese sopra quota 100.000. Notevole l’immatricolato del Regno Unito: 219.628 unità con un +26,1%. Il podio per percentuale vede sul gradino più alto l’Ungheria (+246,5%) davanti a Lituania (+147,2%) e al Bel Paese, l’ultimo con crescite oltre il 100%.

Le alternative (APV)

Il mercato delle “alternative” classiche, ossia le auto a Gpl, metano ed etanolo, subiscono una flessione del 18,1% che porta l’immatricolato da 254.270 a 208.372 unità, numero che sale di pochissimo (208.976) aggiungendo le vendite Efta e del Regno Unito. Come da tradizione, l’Italia è leader assoluta con oltre il 50% del segmento Ue malgrado il calo del 28,2% registrato nel 2020 che porta le consegne da 174.117 a 125.079 unità. Completano il podio la Francia (16.965, +95%, comprese le biofuels) e la Germania (13.703, -7,9%). Nella classifica delle percentuali stupiscono Ungheria (+2.292,3%), Lituania (+800%) e, soprattutto, Romania che con un +555,7% diventa il quinto paese in graduatoria, dietro a Spagna e davanti alla Polonia, con 9.278 immatricolazioni.

Benzina

In un anno nel quale la pandemia ha generato una contrazione del mercato dell’auto in Unione Europea del 23,7% (da 13.028.948 a 9.942.509 immatricolazioni) a farne le spese sono soprattutto i modelli con alimentazioni tradizionali. Le vetture a benzina perdono il 37,3% nel 2020, passando da 7.514.812 a 4.713.778 unità (5.749.502 con Efta e Regno Unito). I mercati più grandi sono Germania (1.361.723, -36,3%), Francia (774.383, -39,6%), Italia (522.694, -38,7%) e Spagna (423.579, -44%), oltre naturalmente al Regno Unito (903.961, -39%). Da notare che tutti i paesi hanno segni negativi variabili tra il -16,6% di Cipro e il -48,4% della Croazia.

Diesel

Si riduce di un terzo anche il segmento delle diesel con le 4.106.951 immatricolazioni del 2019 che arrivano a 2.778.817 (3.106.377 con Efta e Regno Unito) per una discesa del 32,3%. La classifica Ue è la stessa di quella a benzina con la Germania prima a quota 819.896 unità (-28,9%) e l’Italia terza con 452.061 immatricolazioni (-40,8%). Come per la miscela nobile, anche il gasolio registra contrazioni generalizzate comprese tra il -11,1% dell’Ungheria e il -60,3% dei Paesi Bassi.

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