Prosegue la crescita dei modelli ricaricabili in Europa. Nel terzo trimestre dell’anno elettriche e ibride plug-in sfiorano il 10% del venduto nell’Unione europea fermandosi al 9,9% contro il 7,2% del secondo trimestre 2020 e il 3% del terzo trimestre del 2019. Un successo, sostengono gli esperti dell’ultimo rapporto Acea sulle immatricolazioni per differenti tipologie di alimentazione, dovuto in buona parte alle misure di sostegno (per lo più riservate alle vetture a batterie) introdotte in molti paesi per agevolare il settore dell’auto in crisi per l’emergenza sanitaria. L’esito, però, è che i modelli elettrificati conquistano quote sempre più significative di mercato come dimostrano anche il 12,4% ottenuto dalle ibride.

Veicoli elettrici (BEV)

Le auto elettriche raggiungono nel terzo trimestre quota 135.461 unità, numero più alto del 132,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 chiuso con 58.320 consegne. Una crescita che porta il totale dell’immatricolato nei primi 9 mesi a 290.403 unità contro le 169.669 del 2019 (+71,2%). A trainare le vendite è la Germania con 98.610 consegne (+105,2%) davanti a Francia (70,587, +132,0%) e Olanda (28.852, -3,6%). L’Italia è quarta con 17.515 unità (+124,8%) e precede la Svezia (16.295, +34,1%) e la Spagna (9.917, +32,9%). Le percentuali di incremento più alte sono in Slovacchia (+373,8%), mentre tra i paesi extra Ue sono da segnalare la Norvegia (48.175, -2,6%) e il Regno Unito (66.611, +165,4%). Includendo gli altri paesi Efta (Islanda e Svizzera) si arriva a un computo totale di 418.142 unità (+64,7%) in tutto il Vecchio Continente.

Ibride plug-in (PHEV)

Ancora più consistente è l’ascesa delle ibride plug-in che nei tre mesi considerati sono passati da 29.557 a 138.348 unità con un “boom” del 368,1%. Un risultato che porta le PHEV immatricolate in Ue nei primi 9 mesi a quota 279.875 unità contro le 87.194 del 2019 (+221,0%). Il primato di vendite spetta sempre alla Germania (105.882 unità, +299,8) con Francia (40.287, +239,5%) a conquistare il secondo posto a scapito della Svezia (40.264, +157,0%). L’Italia (12.439, +213,2%) è quinta preceduta dal Belgio (17.169, +204,1), ma scavalcando la Spagna (11.258, +125,7%). Oltre le 10.000 unità anche Danimarca e Olanda. La crescita record è segnata dalla Lettonia (+1.060%, da 5 a 58 consegne) dove, però, il mercato PHEV era quasi inesistente nel 2019. Considerando anche i mercati extra Ue si arriva a 350.772 immatricolazioni (+179,3%), merito soprattutto di Regno Unito (42.277, +83,7%) e Norvegia (19.357, +60,5%).

Nel complesso, dunque, le ricaricabili (BEV+PHEV) salgono nei primi 9 mesi a 570.278 unità (+122,0%) in Unione europea e 768.914 (+102,7%) in tutto il Vecchio Continente.

Ibride (HEV)                                                                   

Prosegue l’incremento delle ibride tradizionali, passate nel terzo trimestre da 180.710 a 341.092 unità con un aumento del 88,8%. Nei primi 9 mesi dell’anno il totale nell’Ue arriva a 746.203 unità con un +41,2%, che diventano 981.296 (+42,6%) considerando i paesi Efta e il Regno Unito. La classifica per nazioni vede la Germania (206.041, +50,5%) precedere Italia (125.171, +59,6%), Francia (109.763, +45,5%), Spagna (86.410, +14,2%) e Polonia (38.866, +37,1%). Nei paesi extra Ue ottima è la prestazione del Regno Unito (205.767 unità, +56,7%), mentre in Norvegia si assiste a un calo consistente (-36%) che porta immatricolato ad appena 8.681 unità.

Carburanti alternativi (APV)

Per contro le auto “green” tradizionali (Gpl, metano ed etanolo) continuano a perdere consistenza in Ue, fermandosi a 63.876 immatricolazioni nel Q3 (-6,8%) e a 138.107 (-29,3%) nei primi nove mesi dell’anno. La top five per nazioni è guidata, come di consueto, dall’Italia (87.057 unità, -34,2%) davanti a Francia (11.013, +134,5%), Germania (9.024, -26,0%), Spagna (8.336, +60,8%) e Polonia (4.467, -42,7).

Insieme, tutti i veicoli a propulsione alternativa sono 1.454.588 (+48,3) in Ue e 1.888.838 (+49,4%) nel Vecchio Continente.

Benzina e diesel

Durante il terzo trimestre, le auto alimentate da motori a combustione interna convenzionali hanno perso ulteriore terreno, con la loro quota di mercato complessiva che è scesa dall’88,6% di luglio-settembre 2019 al 75,4% di quest’anno. Nei primi 9 mesi le immatricolazioni di auto diesel superano di poco i due milioni (2.038.467, -35%) contro gli oltre 3 milioni del 2019. Ancora più consistente (-37,9%) è la perdita in tutta Europa (2.296.445 consegne).

In forte calo sono pure le vendite di auto a benzina (-24,3%), che passano da oltre 1,7 milioni di unità a 1,3 milioni di unità nel terzo trimestre del 2020. Ciò rappresenta una quota di mercato del 47,5%, con la benzina che scende al di sotto del 50% per la prima volta dal 2016. Nei 9 mesi le immatricolazioni in Ue passano da 5.720.393 a 3.529.454 unità con un calo del 38,3%, mentre includendo Regno Unito e paesi Efta si arriva a 4.347.055 unità (nel 2019 erano 7.088.246) con una perdita del 38,7%.

Immatricolazioni ECV (BEV+PHEV+FCEV+EREV) Europa – Terzo trimestre 2020

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