Auto elettriche e auto tradizionali: un confronto basato sul ciclo di vita dalla city-car due posti al SUV.
In questo articolo, pubblicato sulla rivista L’Energia Elettrica n 47 luglio-settembre 2018, che si ringrazia per aver concesso a e_mob la riproduzione dell’articolo sulla propria newletter, si confrontano le prestazioni ambientali durante l’intero ciclo di vita (LCA), di veicoli elettrici con omologhi veicoli a benzina e diesel, considerando una ampia gamma di veicoli: da una piccola due posti ad auto per tutta la famiglia.
Di Pierpaolo Girardi, Cristina Brambilla RSE – Ricerca Sistema Energetico
Introduzione
E’ diffusa nel grande pubblico l’idea che i veicoli elettrici, e in particolare i veicoli elettrici destinati al trasporto privato dei passeggeri, possano essere una soluzione sostenibile per la mobilità privata, essendo in grado di ridurre sia le emissioni di gas ad effetto serra che le emissioni inquinanti del settore trasporti. L’attenzione verso questi temi coinvolge sia gli organi di stampa – numerosi sono gli articoli sull’argomento pubblicati sulla stampa generalista – sia gli organi di governo. Solo a titolo di esempio si ricorda la presentazione, il 30 maggio 2017 presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del volume “Elementi per una roadmap della mobilità sostenibile”. Anche in questa testata non sono mancati interventi in proposito (Besseghini et al., 2017). Ultimamente anche i costruttori più scettici come FCA hanno dichiarato un piano di investimenti consistente sull’elettrico¹.
All’interno della comunità scientifica vi è poi consenso sul fatto che gli eventuali miglioramenti portati dalla sostituzione di veicoli tradizionali con veicoli elettrici debbano essere verificati attraverso un approccio di Life Cycle Assessment o LCA (Jungmeier et al., 2013; Bauer et al., 2015). Infatti numerosi sono stati gli studi di LCA effettuati sull’argomento. Hawkins et al., (2012) e successivamente Nordelöf et al., (2014) ne avevano recensiti circa 50 e 70 rispettivamente, senza tuttavia trovarne nessuno soddisfacente. Le principali criticità risultavano legate al ridotto numero di impatti considerati e, soprattutto, al non aver caratterizzato in maniera adeguata il mix elettrico, ovvero il mix di fonti energetiche e tecnologie di conversione (centrali) che ricarica le batterie delle auto elettriche. Sebbene ai recenti lavori svolti nell’ambito della Ricerca di Sistema (Girardi et al., 2015) sia stato riconosciuto il pregio di colmare queste lacune (Borén & Ny 2016), è ovvio che esistano ancora degli aspetti da approfondire. Se questo è normale in qualsiasi ambito di ricerca, è tanto più vero in un settore in continua e rapida evoluzione come quello dell’auto elettrica. Già in passato alcuni autori (Egede et al., 2015) avevano sottolineato come siano diversi i fattori che influenzano le prestazioni dei veicoli elettrici e dei loro corrispondenti a combustione interna, soprattutto in un’ottica LCA.
Tra questi, i più importanti risultano essere consumi e mix energetici, ma compaiono anche aspetti quali le abitudini di guida. Più di recente Requia et al., (2018) in un interessante studio di review hanno aggiunto fattori quali le condizioni climatiche, la capillarità delle infrastrutture di ricarica, le condizioni di guida, le politiche di mobilità e il tipo di veicoli. A partire da quest’ultima considerazione, nel presente articolo si affrontano tre aspetti ancora poco indagati. Innanzitutto i veicoli elettrici sono stati confrontati non solo con veicoli a benzina ma anche con veicoli diesel. In secondo luogo non sono stati considerati dei generici ed ideali veicoli elettrici ed a combustione interna ma veicoli reali, già in commercio per i quali fossero presenti le tre alimentazioni diesel, benzina ed elettrico considerandone le reali caratteristiche (peso, consumi, autonomia, vita attesa, ecc.). L’ampia gamma di veicoli scelti, dalla micro car, alla city car, alle medie compatte fino alla familiare, ha permesso di indagare se vi fosse una particolare taglia di veicolo dove maggiori (o minori) fossero i vantaggi della transizione verso i veicoli elettrici. Infine, poiché si ritiene che il luogo d’elezione per l’uso di tali veicoli sia, anche in ragione della loro autonomia, l’area urbana, si sono considerati i consumi e le emissioni relativi a dei cicli di guida urbani e non ai cicli di omologazione che sappiamo discostarsi dal reale utilizzo. I paragrafi che seguono sono impostati, per comodità di letture come le fasi della LCA da norma ISO 14040: Goal and Scope (in cui si definiscono le principali assunzioni dello studio), Inventario (in cui si raccolgono i dati), Valutazione degli impatti ed Interpretazione (conclusioni).
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Tutto bello ma il tema è la fonte! Finora si è sempre cercata la soluzione per trasportare gli elettroni da scaricare al momento di necessità. Mentre nessuno si é posto il problema di avere più vuoti da creare al momento visto che gli elettroni viaggiano da un corpo ad un altro se opportunamente spinti! L’idea è trovare una sufficiente forma di ritardo per questi spostamenti.
I tanti articoli puntano sempre ad un obiettivo momentaneamente sbagliato … la ricarica rapida.
Le revisioni biennali delle auto sono state oggetto di studi sul reale utilizzo delle vetture … senza la pretesa di dare numeri precisi i rapporti letti dichiarano che la maggior parte delle vetture percorre circa 10.000 km ogni anno, sono 30 km in media al giorno 200 alla settimana …. per queste vetture per buona parte dell’anno la ricarica rapida è inutile, basta quella lentissima.
Se poi volessimo valorizzare le sole componenti elettriche di una vettura elettrica …. probabilmente arriveremmo ad una cifra molto bassa.
Rendere ibrida … con alternativa elettrica una qualsiasi vettura oggi in vendita potrebbe rendere il passaggio indolore eliminando quella “follia” dei blocchi alla circolazione dei veicoli regolarmente omologati ma ora dichiarati inquinanti,
un rendere ibrida pur con prestazioni ridotte (nelle città esistono sempre dei limiti di velocità da rispettare) operando in Italia una qualsiasi vettura oggi circolante avrebbe un costo relativamente basso, forse inferiore agli incentivi previsti per l’acquisto di mezzi importati.
Sono in attesa di comprare un auto ibride ,ma con tutti questi commenti sullo smaltimento delle batterie e anche in caso d’incidente ci sono dei pericoli
Tutto questo mi fa pensare cosa fare ?
Aspettare ?
Ciao, non volevo terrorizzare nessuno. Se hai già progettato il cambio fallo, il fatto che andiamo incontro a tante novità non deve preoccuparti più del necessario.